• Nyhavn - porto antico di Copenaghen
  • Il diamante nero di Copenaghen
  • Recupero industriale a Copenaghen
Written by gessygey

Copenaghen, una città che ti insegna sempre qualcosa

Città nordica in cui ti aspetti temperature estremamente rigide, attività outdoor impraticabili e mentalità ristrette. E invece, quando cammini per le strade di Copenaghen, respiri e percepisci movimento, design, architettura, originalità ed ecosostenibilità.
Ecco ciò che mi ha colpito della capitale danese.

 

A Copenaghen si gira in bici tutto l’anno.

La maggior parte dei danesi si spostano su  2 ruote sempre e comunque. Che vadano al lavoro o a fare shopping, con il sole, la pioggia, il vento, si equipaggiano a seconda delle condizioni meteo e viaggiano in bicicletta.
La pista ciclabile fa parte della strada: alla corsia per le automobili viene affiancata la corsia per le biciclette con semaforo e segnaletica dedicati.

 

Il recupero industriale mostra la grande creatività architettonica dei danesi

I vecchi silos che costeggiano il fiume, siti industriali adibiti al trattamento di prodotti alimentari fino alla fine degli anni 90, sono stati convertiti in edifici residenziali nei primi anni 2000.
I vecchi cilindri di cemento sono quindi diventati imponenti palazzi di vetro.
Ogni blocco di  cemento è stato trasformato in un’enorme scala a chiocciola che porta ai piani di appartamenti che si sviluppano verso l’esterno e sono realizzati con la parete esterna, interamente in vetro.
Questi palazzi sono dei veri capolavori: il punto debole della struttura (il cilindro di cemento) è diventato un elemento funzionale (la scala) e il punto debole della location (poca luce durante la maggior parte dell’anno) è diventato l’aspetto chiave su cui è stata concepita la scelta dei materiali e dell’architettura del palazzo (enormi vetrate terra-cielo).

 

Il palazzo che brilla a Copenaghen è un diamante nero

Si tratta di un edificio disegnato nel 1906 dall’architetto Hans Jørgen Holm, a cui è stato affiancato nel 1999, un nuovo edificio come estensione della storica Biblioteca Reale.  Questa estensione è un “blocco” di vetro e granito nero dello Zimbabwe, che cambia colore a seconda del tempo e dell’ora del giorno e si sviluppa a fianco all’edificio storico.
I due edifici – quello storico e quello nero – sono separati soltanto da una strada, anche abbastanza trafficata, ma sono collegati da tre corridoi in vetro, posizionati in alto, che permettono di passare da una parte all’altra camminando sopra la strada.
La nuova struttura di 25.000 metri quadrati – il Diamante Nero –  è oggi la sede del centro culturale ed espositivo della città, sede della Biblioteca Reale di Danimarca e di tre musei: Il Museo Nazionale della Fotografia, il Museo del Fumetto Danese e il Museo Danese del Libro. Contiene un auditorium e sala da concerto da 600 posti, una caffetteria, un ristorante, un bookshop, uffici amministrativi, laboratori ed una terrazza panoramica.

 

Nyhavn, quartiere simbolo della città è la cartolina tipica di Copenaghen

Una sfilza di edifici antichi dalle facciate vivacemente colorate, lungo un canale su cui sono attraccate imbarcazioni storiche, non può che essere la strada del porto vecchio di Copenaghen!
Nyhavn è appunto la zona dell’antico porto, un tempo quartiere di marinai e prostitute, in cui gli edifici dai colori pastello – costruiti intorno al 1670 con legno, mattoni e intonaco –  servivano come magazzini e depositi navali.
Oggi Nyhavn è considerato il quartiere più chic  della città e la via di edifici colorati che costeggiano il canale è così ricca di bar e ristoranti alla moda, frequentatissimi da turisti e abitanti di Copenhagen, che è stata definita il “bar più grande della Scandinavia”.

 

Copenaghen è una città ricca di storia e molto all’avanguardia.
Ogni volta che ci vai scopri e impari qualcosa di nuovo o qualcosa di vecchio che è stato “recuperato” e reinventato. E’ una fonte di ispirazione incredibile.

Ci sono molte altre cose che mi sono rimaste impresse di questa città: il locale di cucina giapponese con le altalene, il Teatro dell’Opera donato alla città dalla Fondazione di Arnold Peter Moller (erede della Maersk, azienda leader a livello mondiale del trasporto marittimo), il degrado di Christiania – quartiere autogovernato che di fatto è abitato dai senza tetto – e molto altro.
Ma ve lo racconto un’altra volta.